Dal "benvenuto" a Ellaone, al raggiro del test di gravidanza:
15 Giugno 2011: “Era ora!” gioisce Silvio Viale: Ellaone, la pillola dei cinque giorni dopo riceve l’approvazione del Consiglio Superiore della Sanità (CSS). Comprensibile l’esultanza del popolo radicale di fronte al progressivo dilagare di metodiche abortive, specialmente se stavolta il consenso a questa decisione proviene anche da alcune personalità politiche determinanti e referenziali per le principali compagini pro-life italiane. Infatti, proprio dal Ministro Ferruccio Fazio e dal Sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, preposti a vigilare affinché certe procedure non venissero adulterate, provengono silenzi di sconcertante arrendevolezza a falsità scientifiche su questa nuova pillola di morte.
Proponiamo qualche passaggio significativo per capire dove stanno questi gravi cedimenti: 23 marzo 2011: «Ogni decisione su questa pillola è sospesa» esordisce Fazio durante un’interrogazione parlamentare, concludendo con richieste assai precise al CSS: «La compatibilità del farmaco con la normativa vigente, la differenza con la RU486 e l’esclusione sicura che tale pillola agisca dopo il concepimento, debbono essere accertate». Un’istanza più che doverosa e propizia, poiché di fatto, ogni addetto ai lavori sa bene che la pillola Ellaone sotto il profilo chimico è un derivato della RU486: questa “parentela” non può che tradursi in esiti abortivi pre-impianto per la spiccata azione di alterazione esercitata sull’endometrio uterino.
A questo punto le garanzie non mancano: «solo se c`è un test molto precoce che elimina la possibilità di una gravidanza in corso» la prescrizione è consentita, «paletto importante» quest’ultimo per evitare l’abuso «del sabato sera». ( On. Eugenia Roccella su http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=62531860 ). Purtroppo c’è poco da rassicurare: quello del test preliminare finirà per rivelarsi uno dei tanti “paletti” fittizi e menzogneri. Una autentica e vigile coscienza pro-life è abituata a riconoscere certi abbagli. Infatti ai test di gravidanza più utilizzati (quelli sulle urine), il concepito, dal momento della sua generazione rimane “invisibile” per 6-7 giorni, lasso di tempo in cui la somministrazione di Ellaone è già avvenuta. Certo, tra i test più “precoci” rimane l' EPF (Early Pregnancy Factor) sul sangue, sensibile solo 48 ore dopo il concepimento. Anche qualora venisse impiegato quest’ultimo test (di fatto controindicato per tempi e costi), i prelievi per tale analisi avverranno – se avverranno – inevitabilmente d’urgenza, in tempi precocissimi, fuori dalla possibilità di rilevare alcunché. Conclusione: in tutti gli aborti provocati da Ellaone, il test preliminare avrà comunque esito negativo.
Inoltre, una procedura fasulla come questa non può che rivelarsi una pietra miliare contro l’obiezione di coscienza: “Se il test di gravidanza è negativo -diranno- che senso ha il rifiuto di prescriverla/consegnarla?”.
Chi come l’On. Roccella dispone della delega ai temi di bioetica, non doveva piuttosto pretendere esclusivamente dal CSS una risposta alla chiara richiesta postagli inizialmente, cioè di “escludere che tale pillola agisca dopo il concepimento”? Di fatto il CSS ha scansato la questione rimandando all’impiego di test di gravidanza capaci di positivizzarsi tardivamente.
Solo da quel momento, con esito positivo del test, il figlio sarà “abortibile” per diritto attraverso lo strumento della nefasta legge 194, ragion per la quale la pillola sarebbe compatibile con tale normativa, a detta del CSS. Prima invece, poco importa se Ellaone ha già agito da "embrionicida".
Non solo gli On.Fazio e Roccella, a risposte disattese, perdono una buona occasione per fermare tutto e rispedire al mittente la questione, ma ribadiscono in sinergia col CSS: «Non è un via libera, ma si tratta dell`indicazione che la pillola è compatibile con la normativa vigente». Già ai tempi dell’approvazione della RU486 una delle prime loro preoccupazioni fu di rendere compatibile il “pesticida umano” con la legge 194. Pure adesso con Ellaone non è un caso: la salute della donna innanzitutto. Conferma che per il Ministero della Salute le questioni etiche rimangono marginali.
Ma se agli aborti chirurgici si sommano quelli chimici provocati da questo nuovo embrionicida, che dimensione avrà questo sterminio? Incalcolabile con questa pillola, ecco il fatto: alla faccia della compatibilità con una legge che si propone di quantificare annualmente gli aborti praticati. Ecco dunque riassunte le devastanti “gaffes” del Ministero della Salute, grazie alla quali seguirà l’atto finale di registrazione del prodotto in prontuario. Tuttavia, pure stavolta vivere sereni è ciò che conta. Provvedono le massime autorità a rassicurare. |