-Tutta la verità su tale pillola

A cura dell'Associazione "Medicina & Persona"

• Il principio attivo della pillola del 5° giorno – Ellaone – è l’ulipristal acetato,
un derivato del 19
-norprogesterone, modulatore selettivo del recettore
del progesterone, che come è noto è
l’ormone essenziale per l’iniziale sviluppo della gravidanza e per la preparazione dell’utero all’annidamento dell’embrione.
• Le autorità europee l’hanno catalogata come “contraccettivo di emergenza”; in realtà la letteratura scientifica la situa tra i metodi di contraccezione post-coitale così come la RU486, che provoca l’aborto chimico.
• Dopo la decisione della Commissione Europea, l’AIFA, prima di deciderne le modalità di uso nel nostro Paese, ha chiesto il parere al Consiglio Superiore di Sanità in merito “alla sua compatibilità con la 194”.
• Il Consiglio Superiore di Sanità ha suggerito una clausola: potranno fare uso del farmaco le donne che avranno eseguito un test che escluda lo stato di gravidanza.
• Infine si è chiuso questo cerchio tutto formale sulla questione: l’AIFA ha confermato la clausola e deciso la modalità di utilizzo di questo, che altro non è se non un ulteriore metodo di aborto chimico, “fai da te”, ancor prima che si possano vedere gli effetti di una gravidanza sulla donna, tanto precoce ne è la sua assunzione.
• Quanto è accaduto (iter inarrestabile secondo alcuni) è grave dal punto di vista etico e da quello scientifico è una grave grossolanità: perché il punto non è la presenza o assenza di gravidanza in chi assume la pillola EllaOne, bensì
se è avvenuto o no il concepimento. E per dimostrare questo non esiste oggi un marker predittivo così precoce su un esame del sangue. Chiunque è medico che si rispetti sa che il primo marker di gravidanza - la beta HCG - è dosabile a partire soltanto dall’8° giorno dopo il concepimento.
• Che ne sarà dei figli già concepiti, in madri con test di gravidanza negativo? Quando si ricomincerà a dire la verità nel nostro Paese e a prendere decisioni coraggiose a partire da essa? Quanto tempo dovremo aspettare per poter dire la verità e basta? Che vale la pena vivere e dire a tutti, specialmente ai giovani, che la sessualità non va banalizzata e che questo modo di vivere rende più sani, più sereni, più uomini?
• Vediamo un grave rischio in questa ormai consolidata modalità di affronto della realtà, perché diseduca al rispetto di ciò che non è a proprio uso e consumo: il proprio corpo, quello dell’altro con cui si vive la sessualità, fino al concepimento e alla nascita di un figlio.
• Nel caso della pillola EllaOne la verità è talmente semplice ed elementare - il meccanismo di azione del farmaco è indubitabilmente abortivo, non solo nelle intenzioni di chi la assume, che pure sono abortive. E’ tanto più grave che Enti istituzionali abbiano sprecato tanto tempo solo alla ricerca di escamotages formali per renderla utilizzabile, pensando ingenuamente di ridurre un danno - che invece diventa più devastante perché introduce una mentalità- ,
invece che dire la verità cioè – come per la RU - la sua reale incompatibilità con la 194.

Medicina e Persona



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